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Titolo
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1002 marzo 13, Lucca
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Creatore
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Enrica Salvatori
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Descrizione
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Il marchese obertengo Adalberto II, nipote di Adalberto I e figlio di Oberto II, vende a un eminente personaggio lucchese, Leone giudice imperiale, la sua parte della casa e curtis dominica poste in loco et finibus Cissano, prope fluvio Arno; la sua parte della chiesa di S. Donato[1]; la sua parte del poggio e del castello qui esse videtur in loco qui dicitur Vico[2], con la chiesa di S. Maria posta vicino all’Arno; la sua parte delle case e cassinis poste a Flesso, S. Ginesio, Anghio con la sua parte della chiesa di s. Ginesio[3]. Prezzo: 600 lire d’argento.
Commento Nobili: periodo particolare i cui impero, marca e regno sono vacanti e gli Obertenghi sono tra i grandi elettori di Arduino (eletto il 1° febbraio a Pavia). In tutto il regno si precisano gli schieramenti. Probabilmente Lucca è per il re italico. Forse quindi il documento sancisce una sorta di alleanza tra la grande famiglia marchionale e il ceto dirigente lucchese pro Arduino e funzionale all’aspirazione al potere marchionale in Tuscia, che non si realizzò mai.
L. A. Muratori, Delle antichità estensi ed italiane, (2 vols, Modena, 1740 1717), I, p. 200 fot.* dall’archivio del vescovo di Lucca; Commento Mario Nobili, ‘Le terre obertenghe nelle contee di Pisa, Lucca e Volterra’, in ‘Le terre obertenghe nelle contee di Pisa, Lucca e Volterra’, Studi di storia medievale e moderna su Vicopisano e il suo territorio (Pisa, 1985) pp. 35–47.
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Lingua
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Italiano e latino
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Data
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1002 marzo 13
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Tipo
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testo
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Copertura territoriale
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Lucca