Prima paginetta

 

pàgina s. f. [dal lat. pagĭna, der. del tema pag- di pangĕre «conficcare»; significò dapprima «pergolato di viti», da cui, per metafora, «colonna di scrittura»]. – 1. Ciascuna delle due facce di un foglio di carta, isolato o unito con altri, in un manoscritto, in un quaderno, in un libro, in un giornale e sim.: un libro di 300 p.; numerare le p.; un foglio scritto su tutte e due le p. (più com. facciate); vedi a pagina (abbrev. p. o pag.) 40vedi le pagine (abbrev. pp. o pagg.) 12-13note a piè di paginaandare a capo pagina, andare a pagina nuova nella scrittura o nella stampa (la locuz. capo pagina è usata anche come s. m. per indicare il fregio, cioè il frontone, di una pagina a stampa, e in questo caso si scrive più spesso in grafia unita: v. capopagina); sfogliare le pdi un librodi una rivistadi un albumscorrere le p., leggerle in fretta; un libro che si legge con piacere dalla prima pall’ultimaandare in p., non com., essere stampato. Pagine bianche, pagine non stampate che vengono lasciate in un libro, secondo le regole dell’arte tipografica, in posizione pari, al retro di un occhiello, di un frontespizio, di una dedica e, nelle edizioni di lusso, anche davanti agli indici e all’inizio di ogni nuovo capitolo (se questi non capitano a pagina dispari); pagina (o fogliodi rispetto (v. rispetto, n. 4 a). Nel linguaggio giornalistico, prima p., la pagina d’apertura di un quotidiano, nella quale vengono riportate le notizie più importanti; terza p., la pagina dei quotidiani dedicata a articoli di carattere culturale; quarta p., l’ultima pagina dei giornali (che un tempo erano di quattro pagine), nella quale si stampavano gli annunci economici o le notizie di cronaca spicciola; fuori pagina, locuz. usata come s. m. (più comunem. in grafia unita, fuoripagina) per indicare un pezzo pubblicato in una pagina diversa da quella consueta. Pagine gialle, elenco stampato su carta di colore giallo, comprendente gli indirizzi e i numeri telefonici degli abbonati che esercitano un’attività di pubblico interesse, ripartiti per categorie. 2. Correntemente (seppure impropriam.), il foglio stesso, formato di due facciate: a questo libro mancano due p.; strappare le pdi un quaderno; fig., voltare pagina, cambiare discorso, argomento, o anche mutare radicalmente abitudini e stile di vita, chiudere per sempre con il passato. 3. a. Per metonimia, quanto è scritto in una pagina (per lo più al plur.): devo studiare trenta pdi storiapagine e pagine in cui lo stesso concetto viene ripreso cento volte (Eraldo Affinati); le sacre p., le Sacre Scritture; per estens., passo, brano: il romanzo ha pagine di grande efficaciale più belle pdi Italo Calvinouna raccolta di pscelteè una psuggestivab. fig. Episodio importante, fatto di grande rilievo: una peroica del Risorgimentosarebbe (per dirla con un’eleganza moderna) una bella pnella storia della famiglia (Manzoni); scrivere una bella p., una pindimenticabileuna pimmortale, compiere un’azione eccezionale, degna di essere ricordata o di passare alla storia. 4. In tipografia, composizione in piombo corrispondente a una pagina di stampa; mettere in p., lo stesso che impaginare5. In informatica, ciascuno dei blocchi logici in cui è suddivisa la memoria centrale di un calcolatore operante in multiprogrammazione, che possono essere allocati ai programmi in attesa di esecuzione man mano che siano resi disponibili dai programmi la cui esecuzione è terminata o sospesa; in partic., p. web, la singola videata che appare quando si consulta un sito Internet: aprire una p. webattingere informazioni da una p. web6. In botanica, la superficie di un organo appiattito, come le lamine fogliari di molte piante (per es., del tiglio), in cui si distinguono una psuperiore e una pinferiore. ◆ Dim. paginétta; spreg. paginùccia; accr. paginóne m., nelle riviste, la doppia pagina centrale, talvolta costituita da un foglio ripiegato, riservato a servizî illustrati o a fotografie di grande formato; nei quotidiani, pagina dedicata a un unico argomento.

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